Il presidente Emmanuel Macron ha presentato il 10 dicembre la proposta di legge che garantirà a tutti i giovani tra i 18 e i 25 anni di avere gratuitamente i preservativi nelle farmacie di tutta la Francia dal 1° gennaio 2023. È stata anticipata anche la volontà di realizzare un grande piano di vaccinazione nelle scuole contro il papilloma virus e di riformare l’insegnamento dell’educazione sessuale.

Che la Francia sia avanti sul tema della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili non è una novità. Dal 2013 le giovani donne di età compresa tra 15 e 18 anni hanno la possibilità di accedere gratis a tutte le prestazioni mediche per evitare la gravidanza e ridurre il rischio delle malattie. Dal 2018 i preservativi sono rimborsabili dalla Previdenza sociale su prescrizione di un medico o di un'ostetrica. Dal 2020, infine, il governo di Parigi ha esteso la gratuità delle prestazioni alle minori di 15 anni.

A incoraggiare il governo francese ad ampliare ancora il programma sono i risultati ottenuti. Le interruzioni di gravidanza tra le adolescenti sotto i 18 anni sono scese dal 9,5 per ogni mille ragazze nel 2012 al 6 nel 2018. A seguito però del peggioramento dell’economia e delle finanze, tra i giovani si era rilevato un calo della contraccezione dovuto a questioni economiche: per questo l’Eliseo è intervenuto estendendo la gratuità dei profilattici.

In Italia siamo indietro

Nel nostro Paese si parla poco e male di malattie sessualmente trasmissibili e di sistemi contraccettivi. Manca un serio piano nazionale per la prevenzione, solo sei regioni su 20 hanno attivato politiche sul tema rivolte ai giovani. Riportiamo tutto quel che c’è scritto “sulla carta” delle leggi regionali: dopo aver chiamato cinque consultori in cinque diverse regioni, possiamo definirci soddisfatti solo delle risposte ricevute in Emilia-Romagna e Toscana.

La prima regione italiana ad attivarsi sul tema della salute sessuale è stata la Puglia nel 2008, con la distribuzione nei consultori familiari dei farmaci ormonali di fascia C. Niente preservativi maschili, ma pillole a basso dosaggio, cerotto transdermico e anello vaginale per le donne sotto i 24 anni e quelli esenti da ticket.

A oggi la regione più avanti è l’Emilia-Romagna. Ragazze e ragazzi di età inferiore ai 26 anni, ma anche donne di età compresa tra 26 e 45 anni in disoccupazione o lavoratrici in difficoltà economica nei 24 mesi successivi a un’interruzione volontaria di gravidanza o nei 12 mesi dopo il parto, possono accedere gratuitamente a tutti i sistemi di contraccezione. Tutto questo è ottenibile andando nei consultori, mentre nelle Aziende sanitarie locali vengono effettuate gratuitamente visite mediche ginecologiche.

Il Piemonte “ha copiato” l’Emilia-Romagna.  La legge regionale riprende tutto quello che si può avere in Emilia-Romagna. Compresa la possibilità di avere gratuitamente i contraccettivi ormonali (orali, transdermici e per via vaginale), impianti sottocutanei, dispositivi intrauterini (Iud al rame o con rilascio di progestinico), contraccezione d’emergenza (ormonale o Iud al rame), preservativi femminili e maschili. Per avere tutto questo è attiva una fitta rete di consultori in tutta la regione.

Ottima la Toscana. Tutti i giovani dai 14 ai 25 anni residenti in regione, ma anche studenti universitari fuorisede, hanno accesso gratuito ai profilattici e ai sistemi contraccettivi. I contraccettivi (pillola estroprogestinica e progestinica, cerotto transdermico, anello vaginale, spirale, dispositivo sottocutaneo, preservativi) possono essere ritirati presso i consultori, senza prescrizione del medico. Inoltre, sei hai più di 25 anni è possibile rivolgersi al consultorio più vicino per avere gratuitamente la visita ginecologica e la prescrizione dei contraccettivi, mentre sarà ottenibile a una tariffa agevolata l’inserimento dei dispositivi intrauterini o sottocutanei.

La Lombardia è appena partita. Solo da pochi mesi è attivo l’accesso gratuito ai sistemi contraccettivi e alle visite specialistiche per i più giovani, ma solo fino ai 24 anni di età. L’unico problema è che l’accesso al servizio per una visita ha liste d’attesa lunghissime, ammesso che rispondano al telefono, considerato che la Regione in questi anni non ha investito sui consultori.

Analogo discorso per le Marche. Vengono garantiti l’accesso alla contraccezione gratuita e le visite specialistiche nelle Asl o nei consultori a tutti i giovani fino ai 26 anni. Ma anche qui lista d’attesa molto lunghe: abbiamo telefonato al servizio il 12 dicembre scorso, la prima visita possibile era per la fine di gennaio 2023.