Il 17 dicembre del 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni unite ha dichiarato ufficialmente il 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.  Una data non casuale, che coincide con l’omicidio delle sorelle Mirabal, las Mariposas, le farfalle, uccise il 25 novembre 1960 su ordine del dittatore della Repubblica dominicana, Rafael Leonidas Trujillo.

La militanza politica delle tre sorelle Mariposas era iniziata il 13 ottobre 1949, quando Minerva, la più intellettuale delle tre, durante la festa di San Cristobal organizzata dal dittatore per la società più ricca di Moca e Salcedo aveva osato sfidarlo apertamente rifiutando le sue avances e sostenendo le proprie idee politiche. 

“Durante un’epoca di predominio dei valori tradizionalmente maschili di violenza, repressione e forza bruta, dove la dittatura non era altro se non l’iperbole del maschilismo, in questo mondo maschilista si erse Minerva per dimostrare fino a che punto ed in quale misura il femminile è una forma di dissidenza”, racconterà anni dopo Dedé, unica sorella sopravvissuta.

Quella data segna l’inizio delle rappresaglie contro Minerva e tutta la famiglia Mirabal, con periodi di detenzione in carcere e la confisca dei beni.

Una continua persecuzione che convincerà anche le sorelle Patria e Maria Teresa e i rispettivi mariti a diventare attivisti contro il dittatore della Repubblica Dominicana, riunendosi nel gruppo politico clandestino denominato “Movimento 14 giugno” (la loro opera rivoluzionaria sarà tanto efficace che il dittatore in una visita a Salcedo esclamerà: “Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal”). Una decisione, questa, che costerà alle Mariposas la vita.

Il 25 novembre 1960 la jeep su cui viaggiavano con l’inganno di poter rivedere i propri mariti ancora reclusi sarà oggetto di un’imboscata da parte dei servizi segreti del regime di Trujillo. Le donne saranno malmenate, violentate, strangolate e gettate in un fosso, nel tentativo di far sembrare la loro morte un incidente. Nessuno crederà a questa versione dei fatti e l’omicidio delle tre sorelle Mirabal catalizzerà l’attenzione internazionale e locale contro il sanguinoso regime dittatoriale di Rafael Leonidas Trujillo, assassinato dai capi militari della Repubblica Dominicana il 30 maggio dell’anno successivo.

L’unica sorella sopravvissuta, Dedé, dedicherà la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani. Dedé esorcizzerà il rimorso per essere sopravvissuta alle amatissime sorelle dandosi il compito di custode della loro memoria: “Sopravvissi per raccontare la loro vita”, dirà. Lei stessa definirà le pagine del suo libro Vivas in su jardin “fiori del giardino della casa museo dove rimarranno vive per sempre le mie farfalle” (anche la scrittrice dominicana Julia Alvarez dedicherà loro un romanzo -  Il tempo delle farfalle - da cui sarà tratto nel 2004 il film di Mariano Barroso In The time of Butterflies, con Salma Hayek nel ruolo di Minerva).

Minerva, Maria Teresa e Patria sono state uccise per le loro idee politiche e perché reputavano un dovere l’esporsi per sostenerle. Sono state uccise perché la loro sfrontata femminilità, il loro modo di essere donne irritava il regime: frequentavano l’università, guidavano la macchina, partecipavano a riunioni politiche, erano belle,  libere, colte, indipendenti.  Avevano delle idee non stereotipate e non avevano paura di esprimerle, per questo il regime scelse di farle tacere.

Del resto, non è una novità, “l’umanità ha sempre avuto paura delle donne che volano, siano esse streghe o siano esse libere”.