Un taglio lacrime e sangue sta per falcidiare la popolazione lavorativa della Ford, il colosso automobilistico statunitense. Secondo le previsioni, saranno in 1.400 a restare a casa entro la fine dell’anno. Primo passo di un programma di ristrutturazione annunciato, in una nota interna, inviata ai dipendenti, dal presidente di Ford North America, Kumar Galhotra. Nel documento è scritto che la società sta attraversando un processo pluriennale il cui obiettivo è diventare più competente ed efficiente in tutto il mondo”.

Al riguardo Galhotra ha precisato che il gruppo ha “aggiornato le priorità per determinati prodotti e servizi e sta adattando la forza lavoro al fine di allinearla meglio con i nuovi obiettivi”.

Tradotto, si parla di un piano di austerità che mira a un taglio totale di 11 miliardi di dollari (circa 9,32 miliardi di euro) e include un programma di uscite volontarie per i dipendenti autorizzati ad andare in pensione al 31 dicembre 2020. Come altre grandi Case automobilistiche americane, Ford ha sofferto delle conseguenze della pandemia di Covid-19, che ha causato un calo delle vendite nel secondo trimestre e ha portato alla chiusura temporanea di diversi stabilimenti. Il gruppo di Dearborn, al riguardo, si è assicurato di disporre di liquidità sufficiente per far fronte a un calo della domanda globale di auto e anche a una nuova ondata di chiusure di stabilimenti.