Braccia incrociate e pedali fermi. Hanno messo il cavalletto e sono scesi in sciopero i rider di sette paesi del Sudamerica: Brasile, Cile, Ecuador, Messico, Costa Rica, Guatemala e Argentina. La terza mobilitazione internazionale del settore è stata indetta dai sindacati per avanzare alcune richieste finora inascoltate. Mettere fine alle morti sul lavoro e fare giustizia per quelle già avvenute. Introdurre un bonus di emergenza in quanto "attività essenziale", ma stilare anche dei protocolli per la prevenzione del Covid-19.

I lavoratori che si occupano delle consegne a domicilio, in genere associati alle app, stanno giocando un ruolo sempre più importante nella fase di confinamento domiciliare imposto dalla pandemia, al punto da essere stati dichiarati "servizi essenziali" in alcuni Paesi della regione. Nonostante questo, denunciano le associazioni di categoria, le condizioni lavorative restano di "precarizzazione estrema" e "iper sfruttamento". Le organizzazioni evidenziano inoltre che numerosi rider hanno perso la vita mentre facevano consegne, mentre in alcuni Paesi i lavoratori, alle dipendenze di società diffuse in tutto il mondo come Glovo e Deliveroo, si sono visti dimezzare lo stipendio.