La pulizia, la disinfezione e la sanificazione devono essere riconosciute come attività fondamentali e cruciali, e ai loro addetti devono essere fornite “le necessarie e adeguate dotazioni di dispositivi di protezione individuale”. È una delle richieste principali avanzate da una dichiarazione congiunta siglata il 28 aprile da Uni Europa, il sindacato europeo cui è associata anche la Filcams (la federazione italiana dei servizi), e l’associazione europea delle aziende di pulimento industriale e multiservizi Efci. Al centro del documento: l’impatto che l’emergenza Covid-19 ha per il settore.

Uni Europa e Efci “ritengono che il dialogo sociale e la contrattazione collettiva possano garantire soluzioni eque e sostenibili per le imprese e i lavoratori durante la crisi e nelle sue conseguenze”, si legge nella dichiarazione. Per aiutare il settore a superare gli effetti negativi dell'epidemia, garantire la continuità delle attività durante i periodi di blocco e la graduale eliminazione delle misure di contenimento, sindacati e rappresentanti delle imprese hanno formulato una serie di richieste alle autorità nazionali ed europee.

Le associazioni invitano i governi “a mantenere l'occupazione e la sicurezza del reddito in modo che le attività di pulizia e disinfezione possano essere garantite anche durante la graduale eliminazione delle misure di contenimento”.

Inoltre, “in un momento di profonda incertezza e nella consapevolezza del ruolo fondamentale di questi lavoratori, le parti sociali continentali ritengono necessario che le istituzioni pubbliche rispettino i loro contratti con i fornitori di servizi di pulizia”, e sottolineano che “alcuni tra gli Stati membri si sono già assunti, ad esempio, l’onere di sostenere i costi del lavoro associati ai contratti di appalto sospesi”.

Dal manifestarsi dell’epidemia fino ai drastici provvedimenti di chiusura forzata di molte attività oltre un mese fa, le lavoratrici e i lavoratori del settore sono stati in prima linea, fondamentali nelle operazioni di sanificazione e pulizia profonda di luoghi di lavoro, da quelli più a rischio come gli ospedali e le case di cura fino agli uffici pubblici, negozi e supermercati.

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Nella dichiarazione congiunta, Efci e Uni Europa riconoscono gli sforzi che i datori di lavoro e i lavoratori del settore stanno attualmente compiendo per salvaguardare la salute pubblica. “Come parti sociali – scrivono – accogliamo con favore il riconoscimento e l'elogio che i lavoratori stanno ricevendo in questo periodo, ma va garantita la sicurezza e prevenzione di coloro che svolgono questi compiti”.

L'epidemia di Covid-19 ha evidenziato il ruolo cruciale dell'industria della pulizia e dei pulitori, che forniscono operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione, assicurano il mantenimento delle condizioni igieniche e di pulizia in tutti gli edifici e infrastrutture essenziali, e così prevengono la diffusione del virus. 

Troppo spesso le autorità nazionali non tengono conto del fatto che gli addetti alle pulizie lavorano in circostanze pericolose e difficili, che possono mettere a rischio la loro salute ed essere potenziali fonti di contagio se non adeguatamente protetti.

È un settore, quello delle pulizie, che corre su un doppio binario: da un lato, gli edifici chiusi mettono gli addetti alle pulizie a rischio di licenziamento e le imprese di pulizia in situazioni economiche molto difficili; dall'altro, gli edifici e i siti che rimangono aperti richiedono standard igienici più elevati e servizi di sanificazione specializzati che richiedono un rapido adattamento e formazione da parte del personale e delle aziende.

“Le misure richieste ai governi dalle parti sociali europee – commenta Cinzia Bernardini della segreteria Filcams – sono particolarmente importanti per un settore che, proprio per l’emergenza che si è trovato a fronteggiare e per l’innalzamento dei livelli standard di qualità che si richiederanno da qui in avanti, può diventare una delle aree di consolidamento e crescita per l'occupazione e contribuire attivamente alla ripresa economica e sociale in tutta Europa. Impegni da prendere anche nel nostro Paese, dove le lavoratrici e i lavoratori sono in prima linea sin dall'inizio dell'emergenza, in condizioni non facili, e dove, anche nei prossimi mesi, negli appalti di pulizie/multiservizi devono continuare a rimanere centrali la sicurezza e la valorizzazione del lavoro che sconta ancora un contratto nazionale non rinnovato da oltre 7 anni, al quale va data positiva soluzione".