Mȏnica Benicio è la vedova di Marielle Franco, la consigliera del municipio di Río de Janeiro, nera, lesbica, femminista, militante dei diritti umani, uccisa all’età di 39 anni il 14 marzo del 2018. Benicio, architetta di professione, nata e cresciuta in una favela, ha raccolto il testimone dalla sua compagna, diventando il riferimento della resistenza contro il governo Bolsonaro. In questi giorni è a Barcellona per raccogliere il Premio Lgtb Marielle Franco & Monica Benicio dalle mani della Federazione dei servizi ai cittadini di Comisiones Obreras della Catalogna. La incontriamo nella sede del Centre Lgtbi del Comune di Barcellona, inaugurata nel gennaio scorso. Sulla sua maglietta, un interrogativo, “Who killed Marielle?”, lo stesso da cui prende le mosse la nostra intervista.

Rassegna Chi sono i mandanti dell'assassinio di Marielle?

Benicio È la domanda che tutti si fanno, a 14 mesi dalla sua uccisione. Gli esecutori sono stati arrestati, ma ancora non sappiamo chi sono i mandanti. Per questo vado in giro per il mondo, per avere un appoggio internazionale, perché si possa finalmente dare un volto a chi ha fatto assassinare Marielle e scoprire le ragioni di quel crimine. La democrazia del Brasile ha bisogno di queste risposte. Chi ha ucciso Marielle, lo ha fatto nel contesto di uno Stato che è estremamente razzista, maschilista, Lgbtfobico. Il corpo di Marielle è il corpo di una donna negra, cresciuta in una favela, lesbica, perciò è un corpo che si può buttar via. Marielle è stata scelta come un obiettivo, meglio: come un simbolo. La sua uccisione è un crimine politico.

Rassegna Si parla molto in Brasile dell'attività violenta delle milizie. Di cosa si tratta?

Benicio Le milizie sono gruppi paramilitari, composti da agenti della Polizia dello Stato. Possono attuare in servizio o al di fuori di questo. La milizia oggi occupa spazi di potere, la famiglia Bolsonaro ha rapporti con dei miliziani, anche se questo non significa che Bolsonaro abbia una relazione diretta con l’assassinio di Marielle. Certamente ci sono alcune coincidenze e queste devono essere investigate.

Rassegna Le milizie c’erano anche prima di Bolsonaro, ma adesso la violenza è di dimensioni enormi.

Benicio Nei primi tre mesi di quest’anno ci sono state 443 persone uccise nello Stato di Río. In particolare nella capitale c’è una situazione di estrema barbarie, un’escalation di violenza che lo Stato legittima. L’attuale governatore di Río de Janeiro è chiaramente un fascista, persone come lui passano alla politica attraverso l’esperienza nelle milizie, che sono molto articolate nel territorio, soprattutto nelle aree più povere e popolate. È stato denunciato all’Onu e all’Osa, l’Organizzazione degli Stati americani, per violazione dei diritti umani e per aver autorizzato agenti di polizia che erano con lui a bordo di un elicottero a sparare sulla folla. Sparare dagli elicotteri è diventata un’attitudine molto diffusa a Río de Janeiro, soprattutto sugli abitanti delle favelas.

Rassegna Come si fa la resistenza democratica ai tempi di Bolsonaro?

Benicio In molti modi. Lo scorso 15 maggio c’è stata una mobilitazione del settore scolastico, perché Bolsonaro vuole ridurre del 30% le risorse destinate all’istruzione. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le manifestazioni degli studenti, mentre è intensa anche la mobilitazione contro la riforma previdenziale del governo.

Rassegna Negli ultimi tempi, soprattutto tra i giovani universitari, è molto in voga il termine “balbúrdia”. Che cosa significa?

Benicio La resistenza in Brasile è soprattutto frutto dell’iniziativa del movimento femminista, di quello Lgbt e di quello giovanile. Oggi c’è una notevole capacità di resilienza contro il governo, perché è così violento che la gente non può che rispondere mediante la mobilitazione. Una delle forme di resistenza si realizza attraverso l’ironia. La parola balbúrdia significa baraonda. Quando il ministro la propose per annunciare i tagli contro il caos nelle università, allora il movimento se ne appropriò, dicendo che la vera balbúrdia era rappresentata dalla gestione del governo Bolsonaro.

Rassegna È un po’ quello che avete fatto quest’anno con il carnevale.

Benicio L’ultimo carnevale è stato quello che negli ultimi anni ha fatto registrare la maggiore partecipazione popolare in termini di mobilitazione politica. C’è stata una manifestazione molto grande contro il governo Bolsonaro, contro il prefetto di Río de Janeiro, che è un fondamentalista religioso, e in favore della campagna per avere giustizia dell’uccisione di Marielle. In molte delle componenti in cui si è articolata la sfilata gli interventi politici si sono intrecciati alle scene di naturale allegria tipiche della festa che si tiene ogni anno nella nostra città. Allo stesso tempo, si è vista un’enorme quantità di persone fermarsi per prestare attenzione a quanto si diceva, un fatto completamente atipico nella storia del carnevale. Lungo tutto il percorso della sfilata si è notato un grande rispetto per la memoria di Marielle.

Rassegna Lei ha affermato che essere donna e Lgbt è un atto di resistenza.

Benicio In Brasile c’è un’espressione dispregiativa per etichettare una donna lesbica, che è sapatão. Come nel caso di balbúrdia, oggi c’è un processo nella comunità Lgbt che ridà un nuovo significato alle parole, facendole proprie. E adesso rivendicare il termine sapatão rappresenta un atto politico, non più come qualcosa di cui vergognarsi. E se qualcuno per la strada mi apostrofa in questo modo, lo ringrazio, perché per me è come se fosse un elogio. La verità è che il Brasile è il Paese al mondo in cui viene uccisa più gente Lgbt, per questo nel movimento si rispetta il diritto delle persone a non voler fare outing per ragioni di sicurezza personale. Così mentre il contesto è sempre più violento, il movimento Lgbt si rafforza sempre di più, non rinunciando nel contempo a essere solidale nei confronti di chi non può o non vuole uscire allo scoperto.

Rassegna Qual è l’eredità di Marielle Franco?

Benicio Marielle difendeva i diritti umani. Il suo corpo rappresentava tutte le espressioni di diritti umani che si manifestano in Brasile: la negritudine, l’essere femminista, l’appartenere al collettivo Lgbt, la provenienza dalle favelas e la militanza a favore delle persone più povere. L’eredità di Marielle è come una convergenza di molte lotte. Ma per me la maggiore espressione del suo lascito consiste nell’essere un simbolo di resistenza e di speranza nella costruzione di una società più giusta e più egualitaria.

Rassegna Ha paura?

Benicio La notte del 14 marzo del 2018, quando hanno assassinato la mia compagna Marielle, ho perso tutte le ragioni per aver paura.