“Domani, 15 marzo, saremo nelle piazze con centinaia di migliaia di giovani in tutta Italia e in tutto il mondo, in adesione al movimento Fridays For Future. Saremo a Roma alle 10.30 in via dei Fori Imperiali, per un flash mob di avvio alla mobilitazione, e in tutta Italia scenderemo in piazza”. Lo affermano in una nota la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari. “Abbiamo bisogno – proseguono – di un impegno concreto e immediato da parte di tutti gli attori internazionali, a partire dal rispetto degli accordi di Parigi di riduzione delle emissioni di Co2. Ma questo non basterà: da Jair Bolsonaro a Donald Trump, l’avvento della destra estrema al potere sta ponendo come priorità il profitto rispetto alla tutela dei cittadini e dell’ambiente in cui vivono”.

“Anche qui in Italia, purtroppo, il ministro dell'Istruzione ha invitato gli studenti ad ‘andare a scuola’, domani, il giorno della marcia globale per il clima, una vergogna”, dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi. Per Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, “abbiamo bisogno di un cambiamento totale, paradigmatico, e quindi politico, economico e sociale: chiediamo un modello di sviluppo diverso, ecologico, che non viva del ricatto tra salute, lavoro e ambiente, che abbia il coraggio di mettere al centro, insieme all'ecosostenibilità, la democrazia, i diritti, la qualità della vita e del lavoro, la conoscenza a partire dalle giovani generazioni”.

“Vogliamo essere educati al cambiamento. Le scuole e le università devono essere epicentro della spinta alla tutela del nostro pianeta, educando le nuove generazioni a un nuovo modo di abitare il pianeta, l’unico possibile. Caro Bussetti, per stavolta decidiamo di non ascoltarti: non c'è un pianeta B”.