Il G20 di Washington si è chiuso senza rivoluzioni, e con un accordo condiviso per un piano d’azione contro la crisi economica e per il rilancio della crescita. Il documento finale del vertice mette in agenda una serie di misure e riconvoca per la fine di aprile 2009 gli stati membri per 'verificare la messa in atto dei principi e delle decisioni' sulle quali si sono accordati. Dal summit escono uno stop a misure protezionistiche e il rilancio dei negoziati del Doha Round sui liberi scambi, da chiudere – questo l’impegno preso – entro l’anno.

Il comunicato diffuso al termine del vertice elenca i punti principali dell’accordo:

'Siamo determinati a rafforzare la nostra cooperazione per rilanciare la crescita mondiale e raggiungere le necessarie riforme nel sistema finanziario globale'. 'Azioni significative azioni' per la stabilizzazione dei mercati e il sostegno all'economia sono gia' state prese. 'Ma c'e' bisogno di fare di piu' per stabilizzare i mercati e rilanciare la crescita'.

'Per affrontare il peggioramento delle condizioni economiche, servono politiche di ampio raggio, basate su una piu' stretta cooperazione economica'. Per il rilancio della crescita dovremo: continuare nei nostri sforzi e assumere le azioni necessarie per stabilizzare il sistema finanziario; riconoscere l'importanza del sostegno che puo' arrivare dalle politiche economiche e fiscali; utilizzare misure fiscali per stimolare la domanda nazionale; aiutare i paesi emergenti e in via di sviluppo e in questo contesto il ruolo del Fmi e' 'importante'; assicurare che Fmi e Banca Mondiale abbiano le risorse sufficienti; incoraggiare la Banca Mondiale e le altre banche dedite allo sviluppo a utilizzare tutta la propria capacita' per sostenere l'agenda dello sviluppo.

Il summit ha anche registrato sintonia sulla necessita' di 'proposte concrete per la sorveglianza, la trasparenza e la regolamentazione dei mercati'.

I capi di stato e di governo del G20 hanno convenuto di accrescere la rappresentativita' dei paesi in via di sviluppo tanto nel Fondo Monetario Internazionale quanto nella Banca Mondiale. Il G20 ha anche concordato sull’opportunità di rivedere le strutture nate da Bretton Woods.

A margine dei lavori il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha inoltre annunciato un piano anticrisi per l’Italia da 80 miliardi. Nella riunione del prossimo 21 novembre il Cipe dovrebbe sbloccare 16 miliardi per opere pubbliche, "subito dopo" saranno sbloccati fondi "europei ma anche italiani" di 40 miliardi "in ricerca e sviluppo", ha detto Tremonti. Tremonti ha parlato anche di "una somma destinata alle famiglie".

Nel corso del summit il premier britannico Gordon Brown ha criticato il piano di aiuti di stato all’industria automobilistica americana che Barack Obama starebbe elaborando. Parlando di protezionismo come “strada per la rovina”, Brown ha annunciato che se la Commissione europea giudicasse illegittimi gli aiuti di stato di Obama, la Ue sarebbe pronta a denunciarli in tutte le sedi competenti.