In questi giorni nel fondo agricolo “Nicola Nappo”, il bene confiscato più grande della provincia di Salerno, è allestita una bellissima mostra fotografica dedicata alla liberazione dal nazifascismo della città di Scafati avvenuta il 28 settembre 1943. In quei giorni, mentre a Napoli la resistenza partigiana dava vita alle “Quattro Giornate” che avrebbero liberato la città, con due di anni di anticipo rispetto al resto del Paese, anche nella città dell’agro nocerino-sarnese uomini e donne scesero in strada per scacciare l’esercito nazista.

A 80 anni di distanza, le attiviste e gli attivisti del fondo “Nappo” stanno praticando una nuova forma di Resistenza: quella alla camorra. Cinque anni fa su un terreno di oltre 10 mila metri quadrati è nato un sogno fatto di impegno, riscatto, lavoro. Qui sono nate le passate e i pelati “9 maggio”, una data che ha un duplice, importante, significato: qualità, perché è il giorno indicato dal disciplinare per la Dop in cui si deve piantare il pomodoro San Marzano; e memoria, perché in quel giorno del 1978 veniva ammazzato Peppino Impastato.

Un prodotto buono, equo e giusto che ha fatto conoscere in tutta Italia un’esperienza “guida” nella gestione dei beni confiscati in una regione, la Campania, dove il presidente Vincenzo De Luca crede che l’unica soluzione per gestirli sia quella di cederli ai privati, con il rischio di vederli riaffidati proprio a esponenti della criminalità organizzata. Gli stessi che oggi stanno cercando di spezzare questo sogno con atti vandalici, furti di beni e macchinari, danneggiamenti.

Tre episodi solo in questo mese, due nel giro di una settimana. L’ultimo, nella notte tra mercoledì e giovedì scorso. Ma anche alla luce del sole, nel primo pomeriggio della Domenica delle Palme. Non hanno paura, credono di poter agire come e quando vogliono. Ma si sbagliano. Perché a Scafati e nel territorio agro-nocerino sarnese sta nascendo la Resistenza 2.0.

Uomini e donne libere sono pronti a far sentire la loro voce e a lanciare un messaggio forte: la legalità ha radici profonde che uniscono il Paese. Da Nord a Sud queste persone partecipano oggi (29 aprile) alla manifestazione contro le camorre promossa Cgil, Flai-Cgil, Libera e Alpaa.

L’appuntamento è dunque a Scafati dalle 10:00 in piazzale Aldo Moro, con un corteo verso piazza Vittorio Veneto. Dal palco le voci degli attivisti del fondo, delle associazioni e dei cittadini, con le conclusioni del segretario generale della Flai Cgil nazionale, Giovanni Mininni, il presidente di Libera contro le Mafie e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

L’evento viene trasmesso in diretta sui canali social di Cgil, Flai-Cgil, su Collettiva, Libera e in Campania dall’emittente televisiva Ottochannel, sul canale 16 del digitale terrestre e in streaming sul sito.