Il commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatović, invita il governo italiano a ritirare o rivedere il decreto legge che impone alle navi delle Ong che soccorrono i migranti in mare di approdare in porti molto lontani dal luogo del salvataggio. Per Mijatovic le norme potrebbero ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso delle Ong e, quindi, essere in contrasto con gli obblighi dell'Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale. Il commissario ribadisce anche l'invito alle autorità italiane a sospendere la cooperazione con il governo libico sulle intercettazioni in mare.

Un monito che trova conferma con quanto sta accedendo nei porti del nord Italia dopo il via libera al decreto. Ad Ancona, Ravenna, La Spezia, Carrara sono alle prese con l'arrivo di centinaia di migranti, spesso improvvisando strutture d'accoglienza, anche grazie alla solidarietà di associazioni e cittadinanza, Tra i problemi da risolvere quello dei minori non accompagnati. La Caritas di Senigallia, alla quale erano stati affidati ragazze e ragazze sbarcate ad Ancona, ha dovuto affrontare il problema di coloro che subito dopo l'arrivo si erano allontanati dal centro di accoglienza. I minori sbarcati a La Spezia, dopo meno di una settimana, sono stati spostati a Foggia, con un nuovo viaggio di otto ore in pullman. 

Anche a Ravenna sono in atto trasferimenti, dopo lo sbarco del 3o di gennaio. "Le strutture della zona sono sature", ci racconta Patrizio Lamonaca, direttore della Fondazione Nuovo villaggio del Fanciullo, che ospita 31 tra ragazze e ragazzi a Villa Nina, riaperta in fretta e furia per non fare mancare a nessuno l'accoglienza. Nel podcast Lamonaca ci racconta le difficoltà dell'operare dell'associazione e i problemi dei minori migranti con le loro storie spesso drammatiche, ma anche la bellezza di dare loro un'alternativa a ciò da cui fuggono e di vedere il loro fattivo desiderio di coglierla.