"La Giunta regionale ha adottato una delibera che prevede l’utilizzo di parte dei residui del FRNA (Fondo regionale per la non autosufficienza) per permettere ai gestori pubblici e privati accreditati delle strutture residenziali per anziani e disabili, di fare fronte all’aumento dei costi energetici. Si tratta di una scelta sbagliata". A scriverlo in un comunicato congiunto sono Cgil, Fp e Spi dell'Emilia-Romagna. 

"Già nel 2020, di fronte a una scelta simile, avevamo sottoscritto unitariamente un verbale di incontro con la Regione: si affermava la necessità di favorire il pieno utilizzo delle risorse assegnate alle Conferenze socio sanitarie per rispondere ai bisogni crescenti della popolazione anziana e disabile. Bisogni che, in considerazione degli irreversibili fenomeni demografici in atto, avrebbero necessitato in futuro di ulteriori risorse umane e finanziarie.  Purtroppo questo confronto non si è mai avviato. Pur comprendendo la gravità del momento, che vale per tutti i cittadini (comprese le persone anziane e disabili ricoverate nelle strutture o frequentanti un centro diurno o assistite a domicilio), prima dell’adozione della delibera, la nostra organizzazione sindacale ha espresso criticità e contrarietà.

Il Fondo regionale per la non autosufficienza è finanziato in parte dalle addizionali regionali, gravanti su lavoratori e pensionati, e per la parte restante da risorse del Fondo sanitario regionale. Le organizzazioni sindacali hanno condiviso e contribuito alla creazione di questo Fondo (pari a tutto il Fondo nazionale per la non autosufficienza) con la convinzione che fosse necessario programmare servizi adeguati di qualità, e aumentarne sempre più la programmazione per la popolazione anziana e disabile della nostra regione. 

Da tempo le organizzazioni sindacali rivendicano la revisione del sistema di accreditamento e del sistema di remunerazione complessivo, con un’attenta analisi dell’andamento dei costi di gestione dei gestori pubblici e privati, perché dove si è fatta innovazione ed efficientamento forse la crisi energetica non ha inciso in modo così pesante sul sistema complessivo. Nel contempo, è necessario fare una valutazione approfondita sulla qualità dei servizi offerti a una popolazione sempre più fragile.

Quando si generano dei residui sul FRNA significa che i Comuni e i Comitati di distretto non programmano e si tengono in cassa risorse per gli anni a venire. Tutto ciò non è accettabile e lo è ancora meno se le risorse per gli anni successivi vengono usati non per fare servizi ma in parte per pagare le bollette".