Una "giornata per la santità della vita". È  l'ultima trovata del consiglio comunale di Foligno. L'idea è balzata alla consigliera della Lega Luciana Collarini. E ora la mozione impegna il sindaco, anche lui leghista, a "celebrare la meraviglia dell'esistenza umana" e a "ribadire la nostra determinazione a costruire una cultura in cui ogni persona di ogni età sia protetta, apprezzata e amata. Il dibattito è stato acceso ma alla fine, nonostante il no del centrosinistra e del Movimento 5 stelle, è arrivato il via libera.

La mozione cita esplicitamente l'ormai ex presidente americano Donald Trump, vate della propaganda pro-vita della destra populista, "il primo presidente a partecipare alla marcia della vita" che "per ultimo atto del suo mandato ha istituito la Giornata nazionale per la santità della vita". "La vita - si legge ancora nel documento - è un dono per il mondo sia nata o ancora non nata" e sciorina i dati sull'aborto: "Il tasso di abortività negli ultimi anni è pari a 6 Igv ogni mille donne di età compresa tra 15 e 49 anni e che nel 2018 ci sono state 76.328 interruzioni volontarie di gravidanza".

Parole che non sorprendono visto che la consigliera leghista che le ha proposte è convinta che il calo demografico sia dovuto proprio alle politiche pro-aborto degli ultimi anni. "Delirio ideologico totale", "oscurantismo medievale" sono i commenti che rimbalzano tra l'opposizione. 

Durissimo il giudizio della Camera del lavoro di Perugia. Per la segretaria Vanda Scarpelli "Non solo è una chiara violazione dei principi di laicità delle istituzioni pubbliche, ma rappresenta l’ennesimo attacco diretto ai diritti e alle libertà delle donne di tutta l’Umbria, che hanno già dimostrato con i fatti di non essere disponibili a veder rimesse in discussione conquiste fatte ormai più di 40 anni fa"

“Ci sembra davvero paradossale - continua Scarpelli - che in un periodo in cui così tante vite sono state spazzate via anche per inefficienze organizzative, le amministrazioni a guida leghista si dedichino a iniziative simili, continuando la loro crociata contro la libertà delle donne di decidere sul proprio corpo e sulla propria gravidanza. Il Comune di Foligno farebbe meglio a curarsi dei bisogni delle donne: il bisogno di lavoro e, quando questo c’è, la necessità quantomai attuale di conciliare i tempi di vita con l’impegno professionale, e quindi l'importanza di garantire servizi educativi a sostegno delle donne e delle famiglie. Per non parlare della prevenzione, della medicina di genere, dei consultori ridotti all’osso, del gravissimo problema della violenza sulle donne da parte degli uomini contro il quale va potenziata la rete dei servizi, a partire dai centri antiviolenza. E allora smettiamola di fare demagogia e di giocare sulla pelle delle donne e iniziamo a rafforzare questi servizi”.