"Totale sconcerto e disappunto" circa la decisione del sindaco di Riace, Tonino Trifoli, sul no alla quarantena dei migranti positivi, o presunti positivi, al Covid in un hotel del comune. Lo esprimono i segretari generali della Cgil della Calabria e di Reggio Calabria-Locri, Angelo Sposato e Gregorio Pititto.

La Prefettura e l'Azienda sanitaria locali avevano infatti chiesto al comune di ospitare 19 cittadini stranieri in quarantena nell'ex Hotel Stella Marina. Il comune  si è però opposto. "La propaganda leghista - sostengono Sposato a Pititto - supera il valore della vita. Riace è un paese la cui notorietà è stata sempre legata all'accoglienza, diventandone un modello a livello mondiale grazie all'instancabile attività del suo storico sindaco, Mimmo Lucano, con il quale la Camera del Lavoro della Cgil Reggio Calabria- Locri ha realizzato costantemente iniziative e progetti volti a sostenere e rafforzare un modello di accoglienza ed integrazione certamente paradigmatico".

La Cgil, dicono è sempre stata impegnata "nel contrastare le tensioni diffuse nei territori ed alimentate da un 'sentimento' di chiusura verso l'altro che rischia di minare alle fondamenta la democrazia e la convivenza civile nel nostro Paese e in Europa". Dunque la risposta negativa del primo cittadino di Riace a una richiesta di aiuto è per la Cgil "un atto grave con cui vengono lesi i dettami costituzionali ed umanitari secondo".

"Certamente la nostra già prevista apertura di una Camera del Lavoro a Riace - concludono Sposato e Pititto - sarà d'aiuto a una politica dell'accoglienza e del rispetto dell'altro, perche' presidio costante dei bisogni di tutti , nessuno escluso. Questo dunque sarà il nostro immediato contributo per contrastare ed arginare i possibili effetti di un'azione riprovevole".