“Soltanto il bello ci salverà”. Inizia con queste parole l’appello lanciato dalle lavoratrici e i lavoratori dei beni museali e culturali di Firenze. Insieme alla Filcams Cgil chiedono di poter aprire i musei civici e statali alle scuole e agli studenti. La lettera è rivolta ai direttori, all’assessore alla cultura Tommaso Sacchi e al sindaco Dario Nardella. “Uniamo le battaglie per il lavoro e per il salario – si legge- alla battaglia di ragazzi e ragazze che hanno pagato più di altri l’incertezza di questi mesi”. Dallo scorso 16 gennaio i musei hanno riaperto, ma con limiti di orari, giorni e fasce molto stretti. Per questo, sindacato e lavoratori temono che le riaperture possano avere un valore più simbolico che concreto. A causa delle scarse visite previste, si dovrà cominciare a richiudere, o ridurre ancora gli orari. “Per noi già così la situazione è insostenibile – prosegue l’appello lanciato dalla Filcams- e qualche giorno di lavoro effettivo al mese non rende la nostra busta paga dignitosa”. La maggior parte dei lavoratori dei musei “sopravvive” grazie agli ammortizzatori sociali.

L’idea lanciata è di aprire un tavolo per avviare un progetto con tutte le scuole di ordine e grado dell’area Metropolitana di Firenze, per permettere agli studenti di visitare i musei, fare lezione dentro gli spazi espositivi e far vivere l’arte. “È arrivato il momento di fare uno scatto avanti e dire che non solo con la cultura si mangia, ma che l’arte ci salverà anche da questa crisi pandemica che è anche crisi sociale”.