Rimettere al centro i diritti attraverso il linguaggio della musica è il cuore del concerto promosso dalla Cgil, il 27 settembre ai Giardini Estensi di Varese. Rock & Lavoro, il Concertone, chiude, nonostante la pandemia, il percorso dedicato al mezzo secolo dallo Statuto dei lavoratori

“Abbiamo scelto la musica come strumento per riparlare, ancora una volta, di lavoro e di diritti" ha commentato Stefania Filetti, segretario generale del sindacato a Varese . “Tante band hanno partecipato al nostro concorso e hanno presentato brani dedicati al lavoro: come sogno di vita, come occasione di riscatto, come precarietà e problema”. Dopo le due serate di live contest, che si sono svolte al Caffè Teatro Nazionale 2.0 di Verghera di Samarate, i finalisti saranno sul palco del Concertone il 27 settembre. “Nelle canzoni che ascolteremo dalle due di pomeriggio a mezzanotte – conclude Filetti - si parla di lavoro in maniera concreta e attuale”.

Un impegno importante da parte del sindacato, secondo il direttore artistico Renato Franchi, per dare spazio "alle band presenti sul nostro territorio, dando voce agli ‘invisibili’”. 

Lo stesso giorno del Concertone, dalle 18.45 si terrà nel Salone Estense del Comune il convegno "Che spettacolo di lavoro!”, dedicato alla profonda crisi del settore, al quale parteciperanno alcuni lavoratori, Emanuela Bizi, che per la Slc Nazionale segue lo spettacolo dal vivo, Elena Lattuada, segretaria generale Cgil Lombardia.

Per agevolare lo svolgimento della giornata ai Giardini, nel più rigoroso rispetto delle normative anti-Covid, si raccomanda di prenotarsi sul sito www.cgil.varese.it