Per artisti e maestranze del mondo dello spettacolo la ripresa post covid tarda ad arrivare mantenendo le famiglie in uno stato di difficoltà e privazione. Per questo la Slc Cgil di Catania ha proclamato in tutta la provincia lo stato di agitazione permanente del settore artistico. Giovedì scorso i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto di leggere un comunicato che precedesse la prima di “Lu cori non 'nvecchia” di Nino Martoglio, per la regia di  Enzo Vetrano e Stefano Randisi, un'occasione per invitare i cittadini a prendere parte alla mobilitazione che il settore sta organizzando nel capoluogo etneo per venerdì prossimo. Permesso negato dalla direzione dell’ente che ha delegato la decisione ai registi la cui risposta è stata perentoria: “Non vogliamo che si leggano comunicati al pubblico prima o dopo un nostro spettacolo”.

Venerdì prossimo (24 luglio) in piazza Università, a partire dalle 10.30, tecnici, registi, direttori artistici e rappresentanti e dipendenti di tutti i cinema e i teatri, le scuole di musica e danza, le accademie ed i centri e le associazioni culturali, animeranno un flash mob che mira a rianimare simbolicamente un comparto culturale in ginocchio a causa della pandemia, e a far conoscere le proprie proposte per la ripartenza. Un invito esteso a tutti i componenti catanesi del Governo nazionale, al presidente della Regione siciliana e all’assessore regionale al Turismo e allo spettacolo, al sindaco e all’assessore alla Cultura di Catania, con il preciso obiettivo di “costruire insieme un progetto di ricostruzione e scrivere insieme le regole”.

“Siamo amareggiati per le parole rivolte al sindacato e ai lavoratori – racconta il segretario generale della Slc di Catania, Gianluca Patanè – . Crediamo che in un momento così drammatico, occasioni come la prima di uno spettacolo di un ente pubblico siano preziose per denunciare la carenza di lavoro e le gravi condizioni in cui tergiversa questo settore. La possibilità di leggere il nostro comunicato è stata descritta come una forzatura e i registi hanno aggiunto di non volersi assumere la responsabilità di nostre eventuali pretestuose proteste . È un grave errore pensare che la richiesta di aiuto al pubblico sia un 'furto di palcoscenico'. La direttrice ed i registi ci hanno offerto di affiggere il nostro comunicato in bacheca o di organizzare un volantinaggio ma la Cgil non necessita di autorizzazioni in tal senso. È lo Statuto dei lavoratori a prevederlo. Così come è legalmente perseguibile chi impedisce l’esercizio di tale diritto".