Il 18 maggio sarà la Giornata Internazionale dei Musei, per il 2020 dedicata al ruolo che questi siti culturali svolgono nella promozione dell’uguaglianza, tra diversità e inclusione. Una data doppiamente simbolica, che per alcuni musei, archivi e biblioteche segna anche l’inizio della ripartenza. La definizione delle linee guida per riaprire da parte delle direzioni generali del Ministero dei beni culturali non è stata, però, cosa semplice. I protocolli di sicurezza in questi luoghi, infatti, non riguardano solo la salute dei lavoratori e dei visitatori, ma anche quella delle opere d’arte.

La sanificazione degli ambienti che custodiscono il patrimonio culturale si incrocia inevitabilmente con il tema della tutela e della conservazione. Archivi e biblioteche custodiscono libri e documenti introvabili e antichi, che a stento possono essere toccati, figurarsi se sia possibile usare un comune disinfettante per sanificarli. Le procedure e i prodotti da adottare sono diversi e specifici, l’alcol etilico va bene per arredi lignei e superfici di pregio, ma non per altri tipi di materiali. Un’operazione delicata e costosa, che il direttore generale Archivi del Mibact, Anna Maria Buzzi, ha stimato in oltre due milioni e mezzo, per igienizzare tutti i luoghi interessati. L’altro aspetto da non sottovalutare è il fattore di persistenza del virus sulle superfici, che arriva a un massimo di nove giorni.

Ciò implica che un documento, per essere consultato, dovrà passare prima dieci giorni in isolamento. Ugualmente, dopo la consultazione, nessuno potrà toccarlo per lo stesso periodo di tempo. Per accedere a libri e altri materiali di archivi e biblioteche, muniti di guanti e mascherine, sarà preferibile spostarsi dai locali in cui sono conservati ad altri più “moderni”, in seguito facilmente disinfettabili. Le linee guida stilate dal Ministero sono ferree anche per musei e laboratori dove sono presenti opere d’arte: non potranno essere toccate, se non dalla mano esperta di un restauratore dei beni culturali. Per le opere trasportate o spostate, sarà necessario un periodo di isolamento dai cinque ai nove giorni, in un ambiente “segregato”. Anche nel caso dei musei si dovrà evitare l’uso di alcuni prodotti igienizzanti, come l’ipoclorito di sodio, che per opere in bronzo, ottone e rame potrebbe essere letale.